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Visualizzazione dei post da luglio, 2022

Le terre ursupate alle radici del romanzo "Emigranti".

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      La prima guerra mondiale fece pagare alla popolazione calabrese un alto tributo di sangue soprattutto nelle campagne, visto che i soldati calabresi erano in stragrande maggioranza contadini. Subito dopo la guerra si registrarono una serie di manifestazioni per il lavoro e la rivendicazione delle terre demaniali usurpate. Nonostante le diverse manovre di redistribuzione demaniale di Ferdinando I di Borbone(1792), le leggi eversive della feudalità (1806-1808) con cui una parte dei beni feudali passò ai Comuni, la legge 12 dicembre del 1812 dei Borboni e quella del 20 marzo 1865 del nuovo regime risorgimentale che investirono della facoltà di giudicare e dirimere le controversie,   la questione demaniale rimase sostanzialmente insoluta. La strenua opposizione dei grandi proprietari terrieri, non intenzionati a perdere i propri privilegi e incapaci di accettare l'emancipazione del ceto contadino rese il problema irrisolto anche con l'unità d'Italia. In questo breve filmat
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          Abbiamo ricevuto da molti amici segnalazioni sulla difficoltà a vedere on line le foto della mostra "l'Aspromonte di Francesco Perri". Ricordiamo che basta cliccare sul link: https://photos.app.goo.gl/qh7dNmxmCma3PYSA6 poi all'apertura della pagina di nuovo sul link. All'apertura della pagina delle immagini cliccare su ogni foto per ingrandire.         La mostra fatta di fotografie e brani di letteratura scruta una Calabria autentica antica e nuova. In essa si potranno vedere i colori delle fiumare e del cielo, il verde della natura, i dirupi e le trasparenti cascate sconosciute ai più, poste in angoli remoti . Non manca  il bianco e nero, scatto impietoso sulle rovine dell'antico borgo di Careri, teatro del romanzo "Emigranti". E' difficile non provare dolore guardando quell'abbandono. In alcune foto spiccano i fiori e colori della natura che, come  le parole di Perri che accompagnano le foto, sono impronte lasciate da

Il ritorno degli Emigranti di Francesco Perri. Opera strappata ad un oblio ingiusto di Giuseppe Italiano.

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      Angelo Tommasi. Gli emigranti. 1986.         Nel riproporre Emigranti di Francesco Perri (Careri, RC 1885 - Pavia 1974), nella collana “La nave dei pini” e con puntuale “Prefazione” di Mimmo Gangemi, la casa editrice Rubbettino segnala un’opera che costituisce pietra miliare, nel corso del Novecento, del fenomeno emigratorio italiano; e rende altresì giustizia all’ Autore (spesso ignorato) e a questa sua opera non sempre opportunamente ricordata.                             La conferma di ciò è data da un articolo di Ranieri Polese, apparso sul “Corriere della Sera” del 5/7/2003; si tratta di un “pezzo” su Vita (Rizzoli), il romanzo con cui Melania G. Mazzucco ha vinto il premio Strega: «E ora il romanzo scopre gli emigranti» è il suo titolo.            Polese, dopo aver evidenziato che il fenomeno dell’emigrazione italiana nell’Ottocento è stato ricordato in letteratura solo da Edmondo De Amicis (con Sull’Oceano ) e da Giovanni Pascoli (col poemetto Italy ), così scrive: «Po